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Può l'organizzazione attuale del sistema sanitario soddisfare "quell'eterno bisogno di speranza e di sollievo che l'uomo prova durante la sofferenza" evocato da Tolstoj come insopprimibile esigenza di ogni individuo? La risposta è affidata agli studenti universitari della Facoltà di Medicina: non ancora inseriti nel sistema operativo, ma con lo sguardo inevitabilmente rivolto ad uno scenario in cui già si immaginano come protagonisti, la loro presenza nelle strutture sanitarie ne fa osservatori privilegiati. Le loro testimonianze rivelano il disagio crescente di chi, mentre si interroga sul significato profondo della professione scelta, scopre un paradossale contrasto tra le aspettative dei due principali protagonisti dei processi di cura, il paziente e l'operatore sanitario. L'indagine, basata sulla narrazione di episodi realmente verificatisi nel corso dell'interazione terapeutica, mette in luce le molte contraddizioni implicite nella logica dell'aziendalizzazione.